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Farm Cultural Park | L’esperienza di Toma Gerzha e Mosa One

Si è conclusa la residenza artistica a Farm Cultural Park, partner di Arte Laguna Prize che ha collaborato per la realizzazione di un premio speciale.

Farm è un centro culturale indipendente che sorge nel centro di Favara, in Sicilia, sito semiabbandonato che da anni è stato trasformato sapientemente in un fervente polo culturale in cui arte, creatività e inclusività sono strumenti per la rigenerazione di un territorio e per dare ad una città senza passato, un presente ed un futuro.

La residenza ha ospitato di recente gli artisti vincitori del premio speciale Toma Gerzha (Russia) e Mosa One (Italia) selezionati nell’ambito di Arte Laguna Prize 17. Sono stati tra i protagonisti del progetto Pleasure and Cities nome della terza edizione di Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo che si propone di approfondire le diverse sfere di piacere che possono farci preferire una città rispetto ad un’altra.

I diversi temi del progetto sono stati Laboratori di Nuovi mondi, ovvero la ricerca da parte di studiosi, artisti e filosofi di creare la città perfetta, La Natura nelle città che ha come scopo il riavvicinamento dell’uomo alla natura dopo il Covid-19 e l’aumento di verde nei centri abitati, e infine Potere giovanile nelle nostre città, che consiste nell’approfondire il carattere innovativo che i giovani applicano “sfidando lo status-quo” proponendo nuovi stili di vita e valori per le città a cui appartengono.

Ecco cosa ci hanno raccontato Toma Gerzha e Mosa One riguardo l’esperienza vissuta.

Come descriveresti la tua esperienza a Farm in poche parole?

Mosa
La mia esperienza a Farm è stata meravigliosa e mi sono sentito parte della grande famiglia di Farm, spero di continuare ed espandere la mia collaborazione con loro e continuare a partecipare a numerosi progetti in futuro.

Toma
A Farm ho davvero apprezzato l’ambiente, ci sono moltissimi artisti e ognuno di loro è disposto ad aiutare l’altro. Inoltre, tutte le mie spese sono state coperte, che per un artista giovane è incredibilmente importante poter non pensare ai problemi finanziari e concentrarsi solo sulla creatività e l’arte.
Anche se non parlo italiano, ognuno ha provato a rendere le cose più comprensive possibili per me. Il programma è stato spiegato chiaramente e l’organizzazione è stata davvero eccellente, di prima classe. Non mi sono mai annoiata!

Potresti farci una breve spiegazione dell’opera che hai realizzato per la mostra finale di FARM?

Mosa
Durante la mia permanenza a Farm ho collaborato ad “Half & Half” che è un’installazione artistica creata con i tappeti tradizionali islamici (saijada) che sono serviti come metodo per trascendere tra i confini culturali e rappresentare la complessità di un individuo che vive in continuo conflitto tra due culture diverse. Oltre ad imparare a adattare la sua identità individuale, una persona spesso si trova in costante difficoltà. Ci si sente come un puzzle incompleto, cercando un equilibrio con i pezzi che ci sono, tentando di completarlo.

In ogni caso, in questo processo si crea un’unica sfumatura di due culture, che diventa una doppia fonte di forza e consapevolezza.

 

Toma
Per Farm a Mazzarino ho creato una serie di fotografie che poi ho stampato su delle foglie, si chiama “Family Tree”. Questo progetto esplora l’archivio fotografico della mia famiglia. Mi è venuto in mente che la famiglia è formata non soltanto dalle persone con cui trascorri la tua infanzia, ma anche dall’avere dei ricordi che possono creare dei legami nel tempo, rompendo quindi i confini.

Unendo le foglie degli alberi alle foto dell’archivio ho creato il mio albero genealogico fisico, utilizzando la tecnica della stampa a clorofilla. A questo link puoi trovare le foto della mostra finale https://www.instagram.com/ar/787440469542472/.

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