Dichiarato Patrimonio dell’umanità, il palazzo situato nel cuore della città di Vicenza, è tra le opere più significative progettate da Andrea Palladio nel 1565, per volere del conte Alvise Valmarana.
Il recente restauro della facciata ha riportato il palazzo all’antico splendore. L’ingresso con le maestose colonne e lo scalone adornato da statue e busti, affascinano il visitatore per l’armonia delle proporzioni e la maestosità degli spazi. Gli interni del piano nobile sono adornati da lampadari di Murano e da una collezione di dipinti di Giulio Carpioni. Un luogo ricco di memorie storiche e di rara suggestione offre una scelta di assoluto prestigio per chi vuole soggiornare in una dimora palladiana. All’interno del palazzo sono a disposizione degli ospiti alcuni appartamenti ad uso turistico arredati con cura e dotati di ogni confort. La posizione centrale, rende Palazzo Valmarana, il sito ideale per organizzare piccole mostre, incontri aziendali, concerti, conferenze, negozi temporanei ed eventi privati. Al piano terra sono a disposizione l’atrio colonnato che si affaccia sul cortile, uno spazio su due livelli per un totale di 110 mq predisposto per ospitare mostre d’arte e prossimamente finiranno i lavori di restauro di alcune sale dei sotterranei, create per ospitare la raccolta fotografica dell’importante restauro e ricostruzione avvenuto nel dopoguerra ed il recente restauro della facciata. All’interno del palazzo è sempre visitabile lo Studiolo del Conte Valmarana composto da una grande sala a volta e il prestigioso studiolo con stucchi e affreschi di Zelotti e Rubini. All’esterno il maestoso atrio colonnato che si affaccia sulla corte giardino è luogo ideale per aperitivi e concerti.
La fondazione Giovanni Braga Rosa
Costituita nel 2005 in ricordo di Giovanni Braga Rosa, figlio dei proprietari Vittor Luigi e Vilma Braga Rosa, la fondazione nasce dalla volontà concreta ed attiva di sviluppare, promuovere e divulgare la conoscenza del patrimonio artistico e culturale tanto caro all’amato Giovanni e mantenerne viva la memoria.