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La quiete dopo la tempesta | Eleonora Monguzzi e la residenza d’arte Galliani

Continuano a crescere le testimonianze degli artisti di Arte laguna Prize, che nell’edizione 21.22 hanno preso parte a residenze artistiche o hanno vinto uno dei premi speciali!

Oggi parliamo della Residenza d’Arte Galliani, portata recentemente a termine da Eleonora Monguzzi presso gli studi di Omar e Michelangelo Galliani.
Ecco quello che ci ha raccontato:

Da alcuni post sui tuoi social abbiamo avuto un piccolo assaggio di quella che è l’opera che hai realizzato in residenza. Ce la puoi raccontare?
Durante la Residenza d’arte Galliani, nel primo e secondo giorno abbiamo definito il progetto – apportando delle modifiche – insieme alle fasi lavorative. Nella prima fase ho lavorato alla parte grafica nello studio e con il supporto di Omar Galliani; la seconda fase, invece, prevedeva la lavorazione del marmo nello studio di Michelangelo Galliani.
Una serie di bianchi fogli verticali in carta realizzata a mano, saranno esposti nella sala della torre del Castello a Montecchio Emilia. La superficie cartacea è stata trattata con una miscela di polvere di marmo bianco e colla, in modo da ottenere maggior spessore e lucentezza. Accenni di nero, ombre, lievi sfumature in polvere di grafite ed elementi vegetali si fanno strada tra i rilievi e la bianca grammatura del foglio. Per gradazioni si passa dal nero della grafite al bianco della carta. La quiete dopo la tempesta.
Piccoli interventi, anche minimi, come elementi vegetali (rami, corteccia, piccole sculture in legno) verranno disseminati per le stanze del castello, accennando un percorso. Al primo piano del Castello, nella sala a destra, un foglio in carta grezza trattato con polvere di marmo, ricoperto interamente di grafite, dialogherà con una scultura in marmo nero dalle forme vegetali, posta al centro della sala. Al suo interno, un foglio bianco di carta grezza arrotolato seguirà le cavità della scultura, come un frutto oppure un fiore bianco che fuoriesce dal suo guscio nero. Un ibrido vegetale, una specie antica, reperto di una natura incontaminata, testimone di un’era geologica ricoperta dal bianco della neve (“Whiteout”) – brodo primordiale da cui tutto si crea e scompare.
La natura fa da chiave di lettura, per un percorso che mette in dialogo materia organica e materia inorganica. Legno e roccia, carta e marmo, bianco e nero. L’utilizzo del materiale naturale come soggetto dell’opera.

Prima di iniziare il tuo soggiorno presso gli studi di Omar e Michelangelo Galliani avevi in mente un progetto preciso? Come si è evoluto durante il periodo di residenza?
Sì esattamente, il progetto iniziale ha subito delle modifiche durante la residenza. Prima prevedeva una serie di grandi pagine bianche in carta grezza preparata a mano che avrebbero occupato intere pareti. La carta abbandona la tela e si fa supporto. Il passaggio successivo prevedeva un’evoluzione spaziale dalla bidimensionalità alla scultura. Grandi superfici curve si stagliano dinnanzi a noi come colonne di marmo. “Whiteout”, il titolo, è rimasto invariato in quanto gioca sulla stimolazione sensoriale, alterando la percezione cromatica dello spettatore che passa dalla presenza solida del nero per arrivare a quella intangibile e predominante del bianco. Ho cercato di apprendere al meglio ogni suggerimento, carpire ogni informazione necessaria sull’utilizzo di un materiale rispetto ad un altro. Ho ascoltato affascinata le lezioni dei due maestri, avendo la fortuna di lavorare al loro fianco. Si è così creata una situazione magica.

Perché tra i vari premi speciali proposti da Arte Laguna Prize hai mandato la tua candidatura per la Residenza presso gli studi Galliani?
Era un’occasione da non perdere, come tutte le altre residenze proposte dal premio. Errare alla ricerca di connessioni da stabilire. Mi ha incuriosita soprattutto l’idea di lavorare nei due atelier, comunicanti, adibiti rispettivamente per il disegno/pittura e per la scultura, quindi avere la possibilità di utilizzare materiali e attrezzature di elevata qualità per le diverse forme d’arte. Tutto questo in un contesto di pace e tranquillità come Montecchio Emilia.

Ad oggi, cosa ti hanno lasciato l’esperienza di residenza da Galliani e il rapporto con Arte Laguna Prize?
L’esperienza di residenza da Galliani e il rapporto con Arte Laguna mi ha lasciato tanta voglia di lavorare, portare avanti la mia attività artistica con pazienza e sacrificio, quel desiderio di continuare a creare. Oltre a un grado in più di consapevolezza e maturità.

Se potessi prolungare la tua residenza, quale altro progetto di piacerebbe realizzare?
Senza dubbio avrei voluto prolungare la mia residenza, ne parlo con una vena malinconica ancora oggi. Per dieci giorni sono stata catapultata in un universo parallelo dove il mio vero lavoro era l’attività artistica.
Avrei voluto realizzare il progetto per cui sono stata selezionata, sempre cercando un’interazione tra due materiali opposti come la carta grezza e il marmo. Alte colonne di carta che dialogano con sculture in marmo, cercando una solidità nella materia fragile e una fragilità nella materia solida.

 

Un sito particolare, a metà tra due studi e tecniche diverse, ma dalla quale questa giovane artista italiana ha saputo trarre il massimo.
Ma la residenza è stata vissuta anche da chi ha ospitato Eleonora, ecco il commento di Michelangelo Galliani su Eleonora e il suo lavoro, e la collaborazione con Arte Laguna Prize:

“Arte Laguna Prize è un eccellente competizione internazionale. La sua promozione e ricerca di giovani talenti del sistema artistico è da considerarsi un importante trampolino di lancio per i giovani artisti che desiderano farsi strada nel nostro mondo. Le numerose candidature hanno reso la selezione complessa. Non è stato facile selezionare un vincitore finale, anche dovuto al fatto che le proposte che abbiamo ricevuto sono risultate molto eterogenee e tutte di ottimo livello. Da una rosa di cinque finalisti siamo arrivato tuttavia al nome dell’artista con cui avremmo collaborato: Eleonora Monguzzi.  L’abbiamo ritenuta la più meritevole anche in funzione del progetto proposto, dove la doppia residenza in studi differenti (uno per il disegno e la pittura, l’altro per la scultura del marmo) avrebbe permesso all’artista di realizzare l’opera al suo massimo. È molto esigente verso sé stessa, una qualità indispensabile per un artista perchè permette di vivere questo lavoro con una passione totalizzante. Eleonora è una artista determinata che ha ben chiaro il risultato che vuole ottenere, e la sua ricerca denota una forte maturità e un’eccellete padronanza dei mezzi e dei materiali che utilizza nel suo lavoro”  

 


Il progetto realizzato da Elonora Monguzzi durante la residenza sarà presentato durante un evento dedicato!
Data: Sabato 29 Ottobre, 2022
Luogo: Montecchio Emilia

 

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Maggiori informazioni:
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Galliani Art Residence >