Il profondo significato dell’Essere Umani | Luisa Turuani a Villa Rechsteiner
1) Se potessi usare una sola parola per descrivere la tua arte, quale sarebbe?
Trappola
2) Hai da poco terminato il tuo periodo di residenza presso Villa Rechsteiner, puoi raccontarci dei progetti che hai realizzato in questi 10 giorni? Cosa ti ha spinto a realizzarli?
“Killing me softly” è una bandiera della pace le cui fasce colorate sono composte da carri armati del Risiko. La differenza tra la visione generale dell’opera e il dettaglio, genera un inquietante spaesamento e un rotolamento concettuale fatto di domande e risposte paradossali. Da un lato l’opera suggerisce un desiderio di pace, ma d’altro canto la trama, fatta di piccolissimi carri armati, fa pensare alle dubbie modalità con cui spesso la pace viene raggiunta: violenza, sopraffazione, odio. Fino a che punto il fine giustifica i mezzi? Simone Weil, in uno dei suoi folgoranti testi, si chiedeva: “Cosa mi impedisce di cavare gli occhi a quell’uomo, anche se ne ho il permesso e ciò mi diverte?”. Penso che il mio progetto voglia incarnare questa domanda, o meglio incarnare un desiderio di senso profondo riguardante l’essenza dell’umano. L’opera è stata allestita in una ghiacciaia, usata come bunker nella seconda Guerra Mondiale; è un oggetto estremamente minaccioso perché le canne dei cannoni puntano simultaneamente l’osservatore, ma d’altro canto la sua posizione ribassata e dimessa, lo trasforma in una cosa molto fragile, timida, quasi imbarazzata.
Negli ultimi giorni di residenza ho realizzato un progetto site specific all’interno del parco, titolato “Timeline”. Con tante corde di colori diversi ho misurato le circonferenze degli alberi; ho successivamente messo in sequenza tutte le corde creando un’unica lunghissima linea nel sentiero del parco. Dato che le circonferenze degli alberi corrispondono al loro tempo di vita, si può dire che le persone, camminando, non stiano solo in uno spazio, ma anche in un tempo estremamente più dilatato di quello solamente presente. Mi piace l’idea che il tempo si srotoli e che le persone, camminando nel parco, stiano percorrendo centinaia, se non migliaia, di anni.
3) Nel parlare di te stessa dici che cerchi di mostrare il limite dopo il quale qualcosa può trasformarsi nel suo opposto; quale è questo limite, e perché è da considerarsi tale?
La realtà ci sfugge di mano e anche se facciamo di tutto per impadronircene, questa scapperà ancora e ancora. Da un lato questo scivolamento mette paura e angoscia, ma allo stesso tempo tale impossibilità rende l’uomo libero. Penso che il mio lavoro metta in mostra la natura e le conseguenze del limite umano: eroismo e fallimento, ironia e inquietudine, fede e ragione.
4) Da dove trai ispirazione per i tuoi lavori?
I lavori si alimentano di tutto ciò che non trova risposta, di qualcosa che, come un’ossessione, ti accompagna nel bene e nel male. Da un punto di vista pratico mi nutro di libri, film, incontri, esperienze, cercando di vivere tutto nella forma più disarmata possibile.
5) Non sei solo una dei vincitori dei premi speciali, ma anche una dei finalisti di Arte Laguna Prize 16! Come ti sei sentita quando hai saputo di questo doppio risultato?
Sono onorata che il mio lavoro sia stato doppiamente riconosciuto all’interno di un Premio di fama internazionale. È una grande gioia non solo per me ma anche per coloro che credono nella mia ricerca. Sono molto felice perché il Premio non è solo una competizione, ma soprattutto un’esperienza totale attraverso cui poter approfondire la propria ricerca, incontrare persone, scambiare idee, conoscere mondi e modalità inaspettati! Sono contenta di essere entrata in contatto con una rete che offre grandi opportunità umane e professionali.
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I lavori di Luisa Turuani saranno presentati al pubblico durante la “Giornata delle Ville Venete”.
Data: 23 Ottobre, 2022
Orario: dalle 9:30 del mattino
Location: Villa Rechsteiner, RECHSTEINER WINE & AGRITURISMO – Via Frassenè, 2, Piavon (TV)
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