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Figli del tempo in cui viviamo | Federica Zianni presso la Fonderia Artistica Versiliese

Arte Laguna Prize è sempre attenta alle realtà del territorio che lavorano nel panorama dell’Arte Contemporanea. Tra queste, fiore all’occhiello del sistema è la Fonderia Artistica Versiliese, con cui il Premio ha collaborato per la prima volta nell’ ambito della sedicesima edizione. L’artista vincitrice è stata Federica Zianni, di seguito il suo racconto dell’esperienza in Fonderia.

Prima di iniziare il tuo soggiorno presso la Fonderia Artistica Versiliese avevi in mente un progetto preciso? Come si è evoluto durante il periodo di residenza?

Con questa residenza ho visto realizzato uno dei miei desideri più grandi. Il progetto che ho candidato era un sogno nel cassetto che covavo da molto tempo. Ho sempre desiderato realizzare uno dei miei bozzoli in bronzo, ma l’aspetto economico mi ha sempre bloccato. Ho realizzato un bozzetto, simile alle crisalidi della mia attuale ricerca artistica, e ne ho fatto un calco. Grazie alla pazienza e alla costanza degli artigiani e degli operai della fonderia, sono stata seguita in tutti i passaggi e ne è risultata una fusione al di là di ogni mia aspettativa in termini di qualità e bellezza.

Perché tra i vari premi speciali proposti da Arte Laguna Prize hai mandato la tua candidatura per questo in particolare?
La fusione a cera persa è la tecnica che più preferisco e che mi rappresenta. Adoro praticarla e insegnarla. È nobile, antica, ha una tradizione millenaria ed è la tecnica più affidabile per consegnare un’opera all’eternità. Le qualità del bronzo sono indiscusse e il solo materiale ha un valore non da poco, è duttile, resistente e lucido. Fino ad ora ho lavorato in fonderie in Lombardia e nel Lazio, portando avanti i miei progetti in contesti di certo meno internazionali della Fonderia Versiliese, per cui candidarmi a questo Premio per me era un passaggio fondamentale per la mia crescita professionale e una speranza che lo vincessi. È stata un’esperienza superlativa che non si esaurisce con le due settimane di residenza.

Dalle immagini condivise sui social si nota che lavori con materiale che sembra molto particolare. Ci racconti il perché di questa scelta, e che processo creativo richiede per la realizzazione finale dell’opera?
Oltre al bronzo utilizzo camere d’aria e lacci emostatici per creare un paradosso materico e concettuale che contrasti radicalmente con un materiale che è agli antipodi delle plastiche, antico, affidabile, rigido, lucido e durevole quale è il bronzo. L’uso delle camere d’aria e dei lacci emostatici nasce dal mio timore che l’unica natura visibile nei prossimi decenni sarà quella realizzata artificialmente dall’essere umano e che il nostro contatto con la natura reale si assottiglierà tanto da accontentarci di una pallida copia di essa.

Ad oggi, cosa ti hanno lasciato l’esperienza di residenza e il rapporto con Arte Laguna Prize?
L’esperienza della residenza mi ha arricchita certamente, credevo di aver già appreso i fondamenti della fonderia, eppure ripercorrendo tutti i passaggi dalla formatura alla patina, con artigiani ed operai dall’esperienza pluridecennale ho fatto tesoro di tecniche e trucchetti che porterò con me nelle prossime lavorazioni. L’esperienza con Arte Laguna  Prize è stata molto positiva.

Se avessi solo dieci parole per descrivere il tuo lavoro, quali sarebbero?
Stratificazione, intreccio, dedizione, ricerca, sperimentazione, paradosso. Le altre parole le lascio decidere allo spettatore.

 

Fonderia Artistica Versiliese ha selezionato Federica Zianni per la peculiarità con cui l’artista si avvicina alla materia, che diventa lo strumento di ricerca attraverso il quale un processo antico come la fusione a cera persa viene proiettato in una visione totalmente contemporanea, figlia del tempo in cui viviamo. Dal resoconto di entrambe le parti e dalle immagini condivise dall’artista è possibile vedere come questa collaborazione abbia davvero dato frutti inaspettati e intriganti.

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