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CESARE GRIFFA
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Design Art
OPS!, 2019
Wood
300x100x200 cm
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Le sedie sono uno di quegli oggetti classici di design che si vedono e rivedono, che un po’ portano alla noia e alla nausea, ma si sa che rappresentano uno di quegli step obbligatori dei designer. Non importa quanti oggetti creativi e stravaganti si potranno inventare, prima o poi arriva la fase “sedia”, una fase che non lascia nessuno escluso e Cesare Griffa non ne è un’eccezione che conferma la regola. Ma che cos’è che rende la sua opera OPS! unica da tutte le altre sedie? Sicuramente il suo essere funzionale, quindi un oggetto dall’uso semplice e stabile che innesca una reazione passiva nelle persone, dall’altro lato, però, abbiamo anche l’essere disfunzionale, il quale comporta inaspettatamente un approccio attivo per capire il suo uso singolare, creando un rapporto a livello fisico e astratto.
Possono essere utilizzati singolarmente oppure allestiti in un’installazione completa che occupa una superficie di 6/10 mq. Ops! fa parte della serie Wooden Things, “cose” realizzate in legno, un materiale che accompagna l’umanità da sempre.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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PRIMOZ JEZA
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FRANKENSTEIN’S BRIDE, 2013
MDF
310x76x100 cm
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Dare vita alla materia non vivente, accostare frammenti che – come tessere di un mosaico – si fondono e generano diversi significati, assemblare elementi colmi di energia nuova e appropriarli di un’anima: è proprio così che si configura Frankenstein’s Bride, il progetto realizzato dall’architetto e designer Primož Jeza.
Un tavolo eclettico e funzionale, composto da diversi moduli colorati che possono essere configurati da ogni singolo acquirente, rispecchiandone la personalità e le esigenze. Una presa elettrica ed un supporto per tablet permettono la costante connessione con il mondo del web rendendo questo prodotto unico, versatile e tecnologico, al passo con i tempi. L’artista, infatti, realizza le sue produzioni guardando al passato e al futuro, consapevole del presente e della realtà contemporanea in cui vive. Scienza e nuove scoperte, riguardanti soprattutto le odierne tecnologie, sono per lui fondamentali per ottenere soluzioni migliori e sempre innovative.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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112.FAMILY
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BON, 2020
Wood, recycled plastic, composite materials
45x90x45 cm
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Accumuliamo acquisti per semplificarci la vita, ma che poi, in realtà, molte volte ce la complicano; generando un vero e proprio rapporto tossico con gli oggetti e portandoci a diventarne dipendenti. Tutto questo ci ha portato ad avere più ansie e pensieri soffocanti e chi se ne rende conto cerca di migliorare la propria situazione affidandosi alla filosofia del minimalismo, unica arma per prendere in mano la propria vita. Determinando cosa è rilevante per la nostra vita e cosa no, percepiremo una sensazione di libertà, e avendo più spazio intorno a noi sarà più facile “respirare” di nuovo. Bon, realizzata da 112.family, è una sedia pieghevole che, rispettando questa filosofia, si trasforma in panca una volta aperta.
In modo tale da rispondere positivamente al nostro bisogno di avere più spazio per vivere una vita più serena, senza però metterci in difficoltà qualora avessimo bisogno di una sedia in più.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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NITZOTZ SARANGA
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DEBUG YOURSELF, 2018
chocolate, bugs, paper
20x3x7 cm
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Appassionata di natura e specializzata nella ricerca morfologica e sui materiali, Nitzotz Saranga ha presentato DEBUG Yourself alla 14° edizione di Arte Laguna.
Un cioccolatino volto a rimuovere le barriere mentali e psicologiche del mondo occidentale al futuro consumo di insetti; imitando la consistenza, il gusto, l’aspetto. Attraverso il palato le persone riusciranno a superare le loro paure. La brochure allegata contiene informazioni nutrizionali dei vari insetti, ma solo uno dei cioccolatini contiene un vero e proprio insetto.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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NITZOTZ SARANGA
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KAFCAFE, 2019
Ceramic, stainless steel, coffee
16x20x16 cm
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Il caffè viene visto come una bevanda cupa, amara, con lo scopo di aiutare gli adulti a rimanere svegli durante le loro lunghe giornate di lavoro. Nitzotz Saranga con la sua opera “KAFCAFE” spoglia il caffè della sua solennità e ci regala un bicchierino di caffè dall’aroma assurdo e scherzoso. Il prodotto è composto da un filtro in ceramica a forma di mammella di mucca, dal quale uscirà il caffè, che verrà versato simultaneamente nelle quattro tazzine da caffè a forma di secchiello per il latte. Giocosamente la modalità di consumare è mutata diventando da una consumazione veloce ad un vero e proprio momento di atto sociale.
Il consumatore è invitato, così, anche a ripensare a bere il caffè così com’è, ripercorrendo il percorso che dalla sua provenienza si è trasformato in un chicco di caffè fino a giungere alla consumazione. Grazie alla composizione visiva dell’opera essa può essere considerata come un installazione.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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XIAODONG SHI
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JIU GE, 2019
Lana, pura seta, filo di seta metallica
90X170X60 cm
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Il prototipo delle mie opere ha origine principalmente in “Jiu Ge” di Qu Yuan, uno dei più grandi poeti antichi. Le sue opere, piene di fiabe e leggende storiche, con la tecnica artistica del romanticismo estremamente ricco, esprimono il discorso Weltschmerz del grande poeta pieno di rabbia. Nel mio ‘Jiu Ge’, perfeziono alcune immagini mitiche di Qu Yuan, come l’affascinante Dea della Montagna che gridava “Cercare la tua presenza mi ferisce profondamente” e la Dea protettiva Hsiang Fei del fiume Hsiang che sospirò “Aspettativa fa soffrire il mio cuore ansioso”. Con la tecnica artistica del ricco romanticismo, riproduco provvisoriamente la rappresentazione emotiva di antiche opere classiche cinesi nel mio design di abbigliamento.
La città di Xuzhou, dove sono nato, è stata a lungo considerata la culla della cultura Han cinese e la creazione delle mie opere “Jiu Ge” ha origine da questa terra. “Jiu Ge”, con un’atmosfera contemporanea, prende in prestito abiti larghi con maniche larghe e gonne lunghe e fluenti prevalenti nel periodo Pre-Qin e Han, formando l’immagine estetica sia di guardare indietro alle dinastie Qin e Han che di osservare il presente. Tale intreccio tra emozioni classiche e contemporanee mostra una leggera differenza in termini di grado di forza tra pezzi e pezzi, così come serie e serie. L’implicazione culturale di “Jiu Ge” intende riflettere una sorta di nebulosa ambiguità della cultura, che può essere classica e moderna, nonché locale e internazionale.
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MARTINA TARANTO
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RELATIVISTIC OBJECTS, 2019
Variable dimensions
130×175 cm
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La composizione Relativistic Objects permette all’uomo di reimparare a essere consapevole dei propri passaggi, vivendoli attraverso una rappresentazione visiva dei fenomeni, che lo portano ad interrogarsi sul proprio comportamento nei confronti del mondo e a osservare, immaginare e percepire lo scorrere del tempo. Simbolicamente legati ai quattro elementi naturali, queste candele sottolineano l’importanza dell’interazione fisica, traendo ispirazione da antichi dispositivi del XIV secolo come gli strumenti di navigazione, le cui prestazioni e precisione si basano interamente su fenomeni e cicli naturali. La ricerca eclettica di Martina Taranto è iniziata con un’esplorazione materiale della nozione di cera e del tempo nella filosofia classica e nella relatività generale, mostrando come siano complementari nella definizione della realtà.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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VICTORIA YAKUSHA
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SONIAH LAMP, 2020
Clay, Paper, Wood chips
600x2000x400 cm
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Il nome della pianta Elicriso deriva dal greco “helios” e “chrysos”, rispettivamente “sole” e “oro”, dunque si riferisce all’aspetto rilucente dei suoi fiori. Conosciuta anche come semprevivo perché perdura per lungo assieme al suo odore caratteristico. In Grecia è conosciuto come il fiore immortale, simbolo di memoria e di amore eterno e immortale. Inoltre, è anche legato all’Ucraina, terra natia della designer Victoria Yakusha, la quale ha omaggiato il fiore attraverso la realizzazione di SONIAH LAMP, affondando le sue radici nel patrimonio culturale ucraino. La sua consistenza viva, ancestrale e primordiale è dovuta alla sua realizzazione attraverso la modellazione a mano di una miscela sostenibile a base di argilla, carta riciclata, fieno e altri componenti naturali. Così. ci permette di ritornare alle origini, alle radici e a noi stessi in modo profondo e naturale.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia
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CYRYL ZAKRZEWSKI
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DUNE CHAIR, 2021
Plywood
500x900x600 cm
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The unique shape of Dune Chair is inspired by the impressive desert landscape.
Cyryl Zakrzewski, author of the work, wanted to capture the constant but imperceptible movement of the sand, an event with a beautiful analogy to the phenomenon of time, referring to the hourglass. The prototype was originally carved from a raw block of plywood to achieve optimal comfort and a graceful profile, so Dune Chair blurs the LINE between a sculpture and a piece of furniture – as both combine a high level of craftsmanship with artistic freedom and imagination.
Testo realizzato dalla studentessa Joelle Lupi, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia