Fresia Sofia

 

Sofia Fresia | Arte Laguna Prize Sofia Fresia
Genova, Italia 1992


The New Reef

Sezione d’arte: Pittura

Dimensioni: 100 x 90 cm

Anno: 2021

Tecnica: Olio su tela

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Descrizione

The New Reef è un progetto incentrato sulla sofferenza e sulla distruzione di molti ecosistemi marini a causa dell’uomo. La nascita di questo lavoro si lega all’esperienza di Marine Litter Art, residenza artistica che ho svolto in Sicilia nell’estate del 2021 e durante la quale gli artisti invitati hanno realizzato delle installazioni site specific avvalendosi esclusivamente dei rifiuti raccolti durante la pulizia dell’area alla foce del fiume Platani, in provincia di Agrigento. Sconvolta dalla quantità di plastica che era presente alla foce, scelsi di lavorare esclusivamente con questi materiali: polistirolo, imballaggi, bottiglie, flaconi e tappi in plastica. Al rientro però continuavo a sentire pressante il bisogno di traslare il messaggio di denuncia dell’abbandono della plastica anche nei miei dipinti, ed è da questa esigenza che è nato The New Reef. L’opera vorrebbe essere una rappresentazione distopica, ai limiti del fantascientifico, di un futuro – forse non troppo lontano – in cui l’umanità avrà causato la scomparsa della biodiversità per come la conosciamo oggi e si sarà adattata a vivere in un mondo fatto di plastica, quella stessa plastica che ha creato e di cui non sa più come liberarsi. Ho immaginato un ipotetico albergo di lusso del futuro che si proporrà ai propri potenziali ospiti come un paradiso da cui poter godere di una vista privilegiata ed esclusiva su quelle che vengono spacciate per essere le bellezze del mare: su un complicato sistema di super piscine incombe una struttura grottesca che vuole essere il simulacro di una barriera corallina. Questo elemento mi è stato ispirato dalle concrezioni sottomarine che ho avuto la possibilità di osservare nel corso di alcune immersioni nel Mediterraneo: gorgonie, anemoni, spugne ecc. che ho cercato di rievocare in chiave alterata, immaginandone una possibile metamorfosi mortifera. I personaggi in piscina non si rendono conto di cosa li sovrasta, perché si sarà perso il ricordo di ciò che era stato e anche la capacità di distinguere tra ciò che è autentico e naturale, e ciò che invece non lo è affatto. Le geometrie che tagliano in due la composizione sono un rimando al punto di non ritorno che gli scienziati ci indicano come limite oltre il quale i danni inferti all’ambiente diventeranno irreversibili, e delimitano un riquadro dove ho inserito quello che gli archeologici del futuro molto probabilmente troveranno scavando: resti ‘fossili’ di materiali plastici.

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