Descrizione
#techboyz fa parte di una serie di quattordici dipinti acrilici ispirati alla vita quotidiana dei giovani lavoratori della tecnologia dell’informazione a Montreal e cattura un momento speciale nel tempo in cui ritrovano un senso di libertà dopo un lungo periodo di isolamento. Il coronavirus ha interrotto la vita in modi che erano semplicemente inimmaginabili. Dopo aver sopportato una lunga pandemia distopica, sono stato colpito dal vedere così tanti giovani rannicchiarsi insieme, alla ricerca di risposte in un momento così critico della loro vita. La maggior parte di questi giovani è preoccupata per se stessa e per il proprio ambiente, e sono impotenti di fronte alla pandemia. Per alcuni di loro, la crisi del COVID-19 ha causato notevoli danni alle loro possibilità di occupazione e alla loro salute mentale. La felicità e la sicurezza di questa generazione continueranno ad affrontare le conseguenze socioeconomiche a lungo termine di questa crisi.
#techboyz è una serie di dipinti che riunisce diverse strategie e tecniche per esprimere formalmente e concettualmente il mio rapporto con il soggetto. I dipinti si basano sulla realtà fittizia e sulla condizione umana, costruendo situazioni visive con molteplici strati di significato e possibili narrazioni. Le mie continue preoccupazioni per il processo di astrazione e figurazione consentono un dialogo unico su uno sfondo di stili diversi. I modelli e i colori consentono a determinate caratteristiche di entrare nel processo e offuscare la distinzione tra il virtuale e il reale. Mi interessa sperimentare l’ibridità di forma e soggetto, dove l’immagine non è limitata solo a ciò che vediamo, ma anche a come viviamo la memoria, il tempo e lo spazio nella nostra vita digitale contemporanea. Le dinamiche tra rappresentazione e astrazione con riferimento alla tecnologia hanno dominato il mio lavoro per tutta la mia carriera. All’interno di questo processo creativo, sono interessato a svelare le implicazioni delle formazioni strutturali e teoriche. Il mio lavoro precedente si concentra sulla rappresentazione di corpi in trasformazione, sia organici che artificiali. La superficie del dipinto viene utilizzata per trasformare le energie e rifabbricare il corpo con suggestioni di contaminazione, connettività e spostamento, che riflettono la mia storia culturale di ungherese, rom e canadese. Nella mia serie Contingent Bodies, corpi frammentati incorporati in una perpetua assenza di radici, che contengono esilio e alterità dentro di sé. Le figure polimorfiche in stile rinascimentale affrontano la categorizzazione sessuale e culturale, riformulando il corpo in parte immaginario e in parte costrutto. Esplorando le nozioni di cyborg e protesi, queste figure esistono tra i corpi umani e post-umani, biotecnologici e sessualizzati, e l’industria della moda e degli anime.