Description
Questa installazione è ispirata al proverbio kirghiso: “Più piedi entrano nella tua casa, più benedizioni portano”. Nella cultura nomade l’unità e l’ospitalità sono concetti importanti e le tradizioni che le circondano sono fortemente seguite e rispettate. Nelle società tribali, l’individualismo è considerato un segno di solitudine e debolezza in quanto non significa alcuna possibilità di sopravvivenza. Al contrario, un concetto di comunità, che è l’aspetto più importante per la sopravvivenza nelle culture nomadi, è molto apprezzato. Si tratta di un’installazione interattiva in cui uno spettatore può togliersi le scarpe e indossare quelle dell’installazione, diventandone parte per sentirsi insieme.
Questa installazione consiste in un tradizionale tappeto kirghiso in feltro (4 metri di diametro) con elaborati motivi “oimo”; la sua forma rotonda ricorda la forma rotonda della yurta e un cerchio della vita. Attorno al tappeto ci sono 100 paia di galosce in resina nera che simboleggiano il rispetto delle tradizioni in quanto è richiesto nelle culture asiatiche togliersi le scarpe prima di entrare in una casa, una yurta. Tutte le scarpe sono legate con un unico filo rosso di lana e tutti i fili sono legati in un nodo stretto, che ricorda la forma di una casa nomade simile a un teepee, il che significa che il potere è nell’unità delle persone, spirito. Quando le persone si riuniscono, c’è una benedizione. Lo specchio rotondo al centro del tappeto riflette il nodo legato sopra di esso, per evidenziarlo, per metterlo a fuoco – il simbolo del potere dell’unità.