Description
Il Friuli Venezi Giulia, la regione dove ha sede l’artista, negli anni ’70 e ’80 del XX secolo è stata la regione più militarizzata d’Europa. Fu l’ultimo baluardo occidentale contro l’ex Jugoslavia e il blocco sovietico. Coloro che vivono in territori come questo conoscono molto bene il militarismo e vedono il suo fallimento ogni giorno della loro vita, ovunque. Per non parlare di ciò che la politica militarista ha portato in questi territori in passato a livello economico, sociale e ambientale, ora il fallimento assume la forma di migliaia di ettari inutilizzabili, inquinamento, territori sconvolti, divieti, abbandono e degrado. Un esempio nella memoria imperitura di una guerra persa da tutti fin dall’inizio. Centinaia di scheletri fatiscenti che compongono il paesaggio di tutti i giorni, così ogni giorno diventano normale, invisibile. È su questa normalità, su questi simbolici sistemi concreti, eretti e abbandonati in pochi decenni, che poggia la vita quotidiana di chi vive in questo territorio. Una tragica normalità che fa del militarismo e dei suoi effetti un’abitudine a vivere passivamente. Sistemi simbolici che hanno assunto il carattere involontario di reliquie che, toccando l’ambiente e il paesaggio, contano tanto per l’identità dei nostri territori quanto per le loro tradizioni o la loro storia.